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FERMARE L’ORRORE. E TRE NODI, E UNA CODA
I. La comunita’ internazionale intervenga per fermare le uccisioni
Cessino le stragi a Gaza. E cessino gli attacchi missilistici nel territorio
di Israele.
La comunita’ internazionale metta immediatamente in campo un impegno non
solo diplomatico per la cessazione delle stragi, degli attentati e delle
minacce, ma economico – di consistenti risorse, immediato e di lungo
periodo – per garantire soccorsi e ricostruzione, assistenza e benessere, a
tutte le vittime superstiti; per assistere il popolo palestinese e la
costruzione del suo stato che va proclamato e riconosciuto con la massima
urgenza; per garantire alla popolazione di Israele la sicurezza nel e del
suo stato.
Cessino le stragi a Gaza. E cessino gli attacchi missilistici nel territorio
di Israele.
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II. Alcuni compiti della societa’ civile e della solidarieta’ internazionale
Vi sono tre urgenze intrecciate.
1. L’urgenza della solidarieta’ col popolo palestinese.
L’urgenza non solo che cessi il regime di occupazione, non solo che cessi
ogni forma di aggressione e persecuzione da parte dello stato di Israele, ma
che nasca subito lo stato di Palestina, sovrano e democratico, dotato di
continuita’ territoriale ed entro i confini precedenti alla guerra dei Sei
giorni coi necessari eventuali aggiustamenti concordati tra le parti.
Ma fa parte integrante della solidarieta’ col popolo palestinese anche
l’opposizione ad Hamas ed a chi la finanzia e la arma. Il popolo palestinese
non e’ Hamas: Hamas e’ (non solo, ma anche) un’organizzazione
politico-militare fascista. A Gaza il popolo palestinese e’ anche vittima e
ostaggio di Hamas. Che certo ha anche un consenso, che certo ha anche vinto
le elezioni: ma anche Hitler vinse le elezioni.
Occorre piena solidarieta’ col popolo palestinese.
*
2. L’urgenza della solidarieta’ con la popolazione di Israele.
L’urgenza non solo che cessino gli attentati, missilistici o in altre forme,
ma che cessi la minaccia – e la propaganda della minaccia – alla sua stessa
esistenza, minaccia sostenuta non solo da piccoli gruppi armati di persone
disperate, ma da organizzazioni dotate di ingenti risorse e finanche da
regimi che governano stati.
E fa parte di questa urgenza anche l’opposizione al governo di Israele, alle
sue insensate e sciagurate politiche razziste e assassine, politiche
criminali che non soltanto stanno massacrando il popolo palestinese ma
mettono in crescente pericolo la popolazione di Israele la cui sicurezza
richiede il progresso nell’area della Palestina storica e del Medio Oriente
della pace e della democrazia, del dialogo e della convivenza, del
riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.
Occorre piena solidarieta’ con la popolazione israeliana.
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3. L’urgenza di contrastare il risorgente nazismo in Europa.
L’Europa e’ il luogo di duemila anni di persecuzione antiebraica. L’Europa
e’ il luogo della Shoah.
Gran parte degli stati europei sono stati colonialisti ed imperialisti ed
hanno sanguinosamente oppresso le popolazioni del Medio Oriente.
Scellerate politiche razziste sono tuttora presenti in Europa.
Se dai paesi europei come istituzioni e come societa’ civile si vuole dare
un contributo alla cessazione delle stragi e alla costruzione della pace e
della convivenza in dignita’ e sicurezza in Medio Oriente occorre in primo
luogo riconoscere ed assumersi le proprie responsabilita’.
Come non e’ ammissibile avallare i crimini di guerra e contro l’umanita’ del
governo di Israele, ugualmente non e’ ammissibile avallare gli attentati
terroristici e la propaganda genocidaria dei gruppi armati del
fondamentalismo sedicente islamico. Occorre opporsi alla politica criminale
del governo di Israele anche in nome della solidarieta’ col popolo di
Israele. Ed occorre opporsi alla politica criminale del fondamentalismo
sedicente islamico anche in nome della solidarieta’ col popolo palestinese.
E con particolar riferimento ad alcune iniziative di questi giorni in Europa
e in Italia:
– non e’ ammissibile manifestare contro Israele, occorre invece manifestare
a favore del popolo di Israele e quindi contro il governo di Israele;
– non e’ ammissibile manifestare a favore di Hamas, occorre invece
manifestare a favore del popolo palestinese e quindi contro Hamas e chi la
finanzia e la arma;
– non e’ ammissibile proporre il boicottaggio dell’economia, della societa’
e della cultura tanto israeliana quanto palestinese, occorre invece
aumentare la cooperazione, il dialogo, la fiducia, la solidarieta’ con la
popolazione e la societa’ israeliana cosi’ come con la popolazione e la
societa’ palestinese;
– non e’ ammissibile tacere sul razzismo oggi al governo in Italia; e non e’
ammissibile tacere sulla guerra terrorista e stragista cui l’Italia sta
partecipando in Afghanistan.
Occorre contrastare il risorgente nazismo in Europa.
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III. De te fabula narratur
E venendo ai compiti delle persone amiche della nonviolenza che in questi
giorni in Italia si stanno gia’ impegnando o vogliono impegnarsi contro la
guerra e contro il razzismo, perche’ cessino le stragi, si soccorrano i
superstiti e si arrivi alla pace in Palestina in giustizia, sicurezza e
dignita’ per tutti i popoli e per tutte le persone: manifestare e’ giusto e
necessario. Ma occorre manifestare per la pace con mezzi di pace: la
nonviolenza e’ una scelta rigorosa e impegnativa di lotta contro la
violenza, contro tutte le uccisioni, per salvare tutte le persone.
– Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono
amiche della nonviolenza e che non contrastano le flagranti, abominevoli
pulsioni razziste e neonaziste che si vanno manifestando e dispiegando anche
in Italia in questi giorni di dolore.
– Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono
amiche della nonviolenza e che non dicono una sola parola per il diritto
alla vita degli israeliani oltre che dei palestinesi, per il diritto alla
vita dei palestinesi oltre che degli israeliani, ed anzi ammiccano – o
peggio: aderiscono – alle piu’ oscene ed orribili e infami retoriche del
pregiudizio e della persecuzione antiebraica, o islamofobica, o globalmente
razzista.
– Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono
amiche della nonviolenza e che si prestano a sostenere l’azione scellerata
del governo di Israele.
– Trovo scandaloso che ci siano persone ed organizzazioni che si dicono
amiche della nonviolenza e che si prestano a sostenere l’azione scellerata
di Hamas e del fondamentalismo armato che si ammanta di pretese religiose ma
riproduce un’ideologia e una prassi nazista.
Son cose tristi, ma vanno pur dette.
A tutte le guerre e a tutte le uccisioni occorre opporsi.
La nonviolenza e’ lotta contro la violenza, e’ impegno per la giustizia che
salva le vite e riconosce ed invera la dignita’ e i diritti di tutti gli
esseri umani, e si prende anche cura dell’unico mondo vivibile che abbiamo;
la nonviolenza o e’ questa lotta, questo impegno, o non e’ nulla. Nulla.
Vi e’ una sola umanita’, in un unico mondo che e’ di tutte e tutti e cui
tutte e tutti apparteniamo.
La nonviolenza e’ la forza della verita’.
La nonviolenza e’ opposizione a tutte le ingiustizie, a tutte le
aggressioni, a tutte le sopraffazioni.
La nonviolenza e’ la lotta piu’ nitida e piu’ intransigente contro tutte le
violenze.
La nonviolenza e’ solidarieta’ con tutte le vittime e lotta di liberazione
con e per tutte le vittime. La nonviolenza e’ la scelta dell’umanita’.
La nonviolenza e’ l’unica proposta politica adeguata a fronteggiare la
tragica situazione presente.
La nonviolenza e’ un arduo necessario cammino.
Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.