IL 9 SETTEMBRE SCATTERÀ L’OPERAZIONE «09.09.09» CHE RESTITUISC E AGLI ALBUM DEI FAB FOUR SU CD LA STESSA QUALITÀ DEI DISCHI IN VINILE
I Beatles come mai li abbiamo sentiti
La «ripulitura» riguarda i 12 dischi da studio «Magical mystery tour» e i primi 2 di «Past Master»
Sono 22 anni che l’etichetta Emi-Parlophone promette di rimasterizzare l’intero catalogo dei Beatles per offrire a chi ascolta i compact disc dei Fab Four la stessa qualità dei dischi in vinile. L’attesa è finita: il 9 settembre prossimo inizia l’operazione 09.09.09 che riporta il suono di tutti i cd degli “scarafaggi” – da “Please please me” ai “Past masters” – all’originale brillantezza. E c’è di più. Ogni singolo album riprodurrà la grafica originale, con la copertina in cartone simile a quella del vecchio ellepì, fotografie inedite, altre note e un mini-documentario, visibile inserendo il cd nel computer, con la storia delle registrazioni raccontata dalla voce dei protagonisti. Quest’opera di “ripulitura” comprenderà i 12 dischi in studio dei Beatles, “Magical mystery tour” e i due volumi (racchiusi in un unico dischetto) dei “Past masters” vol. I e II. Nel box che li racchiuderà tutti, i documentari sono stati riuniti in un unico dvd. Per i fanatici del suono originale, sarà disponibile anche un box con i 10 dischi non in stereofonia, chiamato “The Beatles in Mono”.
Un gruppo di ingegneri degli studi di Abbey Road ha lavorato per 4 anni, utilizzando strumentazione d’avanguardia e vintage, per preservare, come spiega la nota stampa della Emi, “l’autenticità delle registrazioni analogiche originali”, in nome della “massima fedeltà al suono che avevano i dischi nel momento in cui sono stati pubblicati”, dal 1962 al 1970. A quanto pare, dunque, sono stati presi come base i master analogici originali, senza levare nessun errore né sbavatura, anche perché le piccole imperfezioni nelle registrazioni fanno parte a tutti gli effetti del fascino di quei dischi.
C’è da dire che in tutti questi anni – dal momento in cui la Emi ha riversato in cd la discografia dei Quattro di Liverpool intorno alla metà degli anni ’80 – erano continue le richieste di masterizzazioni da parte degli esperti audiofili ma anche dei fan. Non serve avere in casa un impianto esoterico per confrontare, tanto per fare un esempio, la versione su vinile di “Tomorrow never knows” e quella su cd, trovando che la prima è più “aperta” e corposa della seconda. E poi basta ascoltare le tracce della recente colonna sonora dello spettacolo “Love” del Cirque du Soleil (con brani rimasterizzati e remixati per l’occasione) per rendersi conto che i cd erano inferiori al vinile.
Per evidenziare il miglioramento nel sound, la Emi ha “incollato” una serie di brani nelle due versioni conosciute, prima e dopo il trattamento di “pulizia”. Si parte da “Twist and shout” con le voci separate, come nell’ellepì originale, ma soprattutto squillanti, con John Lennon che esce dagli speaker come un indemoniato. “Till there was you” mette in evidenza la voce di Paul McCartney, capace di un leggerissimo vibrato, simile per espressività a Frank Sinatra. “Can’t buy me love”, prima confusa – specie nell’assalto iniziale di voci e chitarre – è ora amalgamata, con batteria e basso ben delineati.
Come il clap clap delle mani in “Eight days a week”, così la sezione ritmica di “Taxman” (ascoltate il basso impressionante di Macca!) e le percussioni suonate da Ringo Starr risultano più presenti e decise. Con “Yesterday” si apprezza il lavoro di ripulitura degli archi. E la voce di Paul, ad un ascolto attento, rivela una rasposità che non ricordavamo. In “Sgt. Pepper”, “I am the walrus” ma soprattutto “Hey bulldog” gli strumenti rimangono nella posizione primigenia ma sembrano più definiti, talvolta aggressivi.
Maggior brillantezza sulle corde basse anche per “While my guitar…” di George Harrison, con le sfumature della sua bella voce restituite per intero. “Come together”, infine, è esplosiva, con un suono reattivo che restituisce quello che dev’essere stato il sound dei Beatles dal vivo. In “Something” stupisce l’emersione di archi, percussioni e voci, almeno fino alla rivelazione della sezione ritmica. Basso e batteria, in questo classico senza tempo di Harrison, hanno una prepotenza sconosciuta. Tra le “novità” c’è anche un fischio (a 1:29, per la precisione) in “Tomorrow never knows”; un errore in sede di registrazione che evidenzia però la difficoltà del produttore George Martin e degli altri tecnici, nel tenere “pulito” da feedback e altri rumori le tracce ultra-prodotte del periodo d’oro dei Beatles. Il finale di “Tomorrow…” sembra continuare più a lungo che nella versione precedente su cd ma probabilmente è solo una sensazione errata, dovuta all’estrema pulizia di queste nuove rimasterizzazioni, anche nei finali delle canzoni, penalizzati da raccolte come “One”. Speriamo solo che per la versione in Blu-ray non facciano passare altri 22 anni.
In contemporanea, il 9 settembre, i Beatles sbarcano anche nel campo dei videogiochi con lo spettacolare “The Beatles: Rockband”, per Xbox, Playstation 3 e Wii, con le canzoni provenienti dai master di Abbey Road, la replica degli strumenti e una valanga di memorabilia in video. Quello che manca sono i files digitali legali. La musica dei Beatles, infatti, non circola su iTunes né sugli altri negozi virtuali. Per ora le opere dei Fab Four non si possono “scaricare”.