Il Solstizio d’Estate e la notte del 24 Giugno o notte di S. Giovanni Il sole in questo periodo sembra …
La notte di San Giovanni, il solstizio d’estate…
23 mercoledì Giu 2010
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21 lunedì Giu 2010
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inIl Movimento Nonviolento aderisce allo Sciopero Generale del 25 giugno
SI SVUOTINO GLI ARSENALI, SI RIEMPIANO I GRANAI
Mentre la manovra finanziaria del governo Berlusconi-Tremonti di 25 miliardi di euro si abbatte sugli italiani, in particolare sui più vulnerabili, tagliando direttamente e indirettamente stipendi, spese sociali, scuola ed enti locali, essa non tocca in nessun modo l’unica spesa pubblica che continua costantemente a crescere: la spesa militare.
Anzi, agli oltre 20 miliardi di euro previsti per le spese “ordinarie” di mantenimento di un apparato sprecone, in cui i comandanti sono più dei comandati, lo stesso governo dei “tagli” sta per sommare altri 16 miliardi di spese per l’acquisto di 131 caccia F-35, aerei da attacco capaci di trasportare anche armi nucleari.
In questo modo il governo Berlusconi straccia contemporaneamente l’art. 1 della nostra Costituzione, umiliando e penalizzando il lavoro sui cui è fondata la Repubblica italiana, e l’art. 11 che ripudia la guerra non solo come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, ma anche come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Per questo il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, pur non essendo un’associazione sindacale, aderisce allo Sciopero Generale della CGIL proclamato per il 25 giugno, auspicando che da tutti i lavoratori, in tutte le piazze d’Italia, si elevi il grido sempre più attuale del Presidente Pertini: Si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai!
Chiediamo al Governo di cogliere questo momento di grave crisi economica come occasione per rispettare la Costituzione italiana, tagliando drasticamente le spese e l’apparato militare e rinunciando all’acquisto di nuovi strumenti di guerra.
Sarebbe una “manovra” attenta alle esigenze sociali e rivolta ad un futuro di pace.
Il Movimento Nonviolento
Verona, 21 giugno 2010
01 martedì Giu 2010
Posted Israele Palestina
inIsraele e la Freedom Flottilla
Violenza genera violenza
L’aggressione della marina militare israeliana contro la “Freedom Flottilla”, battente bandiera turca in rotta verso la striscia di Gaza, con la conseguente strage, è un gravissimo atto di pirateria che deve essere giudicato e condannato da un Tribunale internazionale.
Il governo israeliano, che ha rivendicato e giustificato l’attacco, sta conducendo una politica che distrugge ogni possibilità di proseguimento del processo di pace e che pone Israele nell’isolamento internazionale. La conseguenza di questa follia è il rafforzamento delle voci più estremiste e integraliste in Iran, in Arabia Saudita, in Turchia, che mirano alla distruzione di Israele.
La violenza del governo di Israele alimenta la violenza dei sostenitori di Hamas, creando una spirale di odio che degenera ogni giorno di più.
Chi ha davvero a cuore il destino della Palestina, oggi deve lavorare per liberarla dall’abbraccio mortale di regimi totalitari e gruppi politici antisemiti che vorrebbero islamizzare l’intera area.
Chi ha davvero a cuore il destino di Israele, oggi deve lavorare per liberarla da un governo sempre più estremista e violento, che vuole imporre la propria potenza negando ogni diritto altrui.
Il faticoso sentiero del processo di pace è tutto in salita e ha un solo sbocco possibile: la convivenza di palestinesi e israeliani in un’unica terra.
Israele ha tutto il diritto di esistere, e deve farlo nel pieno rispetto del diritto internazionale e della libertà altrui. La Palestina ha tutto il diritto di esistere, e deve farlo in modo democratico e garantendo la sicurezza altrui.
Il punto nodale dell’intera vicenda è sempre lo stesso: sconfiggere la tentazione alla “pulizia etnica” dall’una e dall’altra parte, e favorire la convivenza pluri-etnica, pluri-religiosa, pluri-culturale.
In quel fazzoletto di terra, per arabi ed ebrei, la pace si chiama “convivenza”; per questo il nostro compito è quello di sostenere, aiutare, favorire le azioni e le voci di chi a Tel Aviv e Gaza, a Gerusalemme e Ramallah, lavora per la nonviolenza e con la nonviolenza.
Per Israele/Palestina c’è un unico destino.
Mao Valpiana
Segretario del Movimento Nonviolento
Verona, 1 giugno 2010