4 novembre, non festa ma lutto
Dicono che e’ l’anniversario della vittoria.
No, e’ l’anniversario di un macello: piu’ di 15 milioni di morti (fra civili e
militari) e 21 milioni di feriti e mutilati. Come scrisse Lev Tolstoj, nessuna
guerra si vince, le guerre si perdono e basta.
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Dicono che e’ la giornata delle forze armate.
Fu istituita dal fascismo, con uno dei primi atti del governo Mussolini. Quindi e’
un’eredita’ fascista che andrebbe abolita.
La Costituzione italiana dice che la difesa della patria e’ un dovere di ogni
cittadino, e che le forze armate devono informarsi allo spirito democratico della
Repubblica.
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Dicono che e’ il giorno dell’unita’ nazionale.
La vera unita’ del popolo italiano la si costruisce non attorno ad uno strumento di
morte, come e’ il militarismo, ma sui valori fondamentali della Costituzione, il
lavoro (la sua festa e’ il primo maggio) e la democrazia repubblicana (la sua festa
e’ il 2 giugno).
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Il 4 novembre non e’ una giornata di festa, ma di lutto.
E’ il giorno in cui bisogna ricordare i milioni e milioni di morti che aumentano
ogni giorno con i conflitti armati in corso, come quello in Afghanistan cui il
nostro paese ha la gravissima colpa di partecipare.
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Il 4 novembre sia un giorno di memoria, per tutte le vittime della guerra.
Per noi e’ un giorno di impegno antimilitarista.
