Caro Sindaco, per due volte i giudici hanno dovuto esprimersi su vicende che a mio avviso era meglio rimanessero nell’ambito del dibattito politico. Ma tu hai preferito multarmi e querelarmi. E hai fatto male, perchè in entrambi i casi la giustizia ha dato ragione a me e torto a te. Per la vicenda dei giardini di via Prato Santo (i fatti risalgono al 2009, quando l’Amministrazione ha fatto togliere le panchine per evitare che vi bivaccassero i “barboni” frequentanti la vicina mensa Caritas, e noi del Comitato “Verona città aperta” abbiamo rimesso, a nostre spese, una panchina a disposizione di tutti) sono stato multato per infrazione del codice della strada con 166 euro. Dopo ricorsi e contro ricorsi, con un accanimento persecutorio nei miei confronti davvero stupefacente, finalmente il Giudice di Pace ha riconosciuto le mie ragioni e ha annullato la multa e sono stato persino risarcito dei 38 euro spesi per il ricorso. Due anni di tempo e qualche chilo di carte. C’è poi la storia del dibattito con Saviano alla Gran Guardia. La tua Giunta ha snobbato l’evento. Io ho fatto una dichiarazione sulla stampa locale (il 10 ottobre 2010: “o si sta contro la mafia o si è collusi”) e tu hai pensato bene di rispondere con una querela. Ha dovuto interessarsene il pubblico ministero che ha scritto una bella sentenza a mio favore (“in materia di mafia sono necessarie precise prese di posizione perchè ogni incertezza costituisce indiretto vantaggio per l’organizzazione criminale”) e così il Giudice per le indagini preliminari ha archiviato la pratica. Due anni di tempo e due uffici giudiziari coinvolti. Oggi ti scrivo, caro Sindaco, non per rivendicare le due vittorie (che comunque mi fanno piacere) ma per dirti che la strada delle querele, a te così cara visto che l’hai percorsa ormai una quarantina di volte contro tuoi avversari politici, non è utile a nessuno, e rischia – come in questi casi – di essere dannosa per il ruolo che eserciti a nome della comunità veronese. Non è bello per una città come Verona avere un sindaco che perde il confronto giudiziario con uno come me. Che figura ci fai? Inoltre c’è la questione dei costi, non secondari, che l’Amministrazione ha dovuto sostenere, per poi perdere. Si poteva risparmiare il lavoro degli avocati, dei vigili, dei giudici, a vantaggio della collettività, tuo e anche mio, che ho dovuto spendere molto tempo per difendermi. Sarebbe stato molto più utile e costruttivo mantenere queste due vicende sul piano del confronto politico. Te lo avevo anche proposto: facciamo un dibattito pubblico, quando vuoi e come vuoi. Magari perdevi lo stesso, ma i veronesi sarebbero stati più contenti.
Un ultimo consiglio: ritira le 40 querele che hai avviato contro cittadini e giornalisti.
Buon lavoro.