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John Lennon, profeta dell’oggi

06 domenica Dic 2015

Posted by maovalpiana in Beatles, Nonviolenza, Uncategorized

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Armi, Gandhi, guerra, John Lennon, Martin Luther King, Terrorismo, Yoko Ono

Mai come quest’anno, trentacinquesimo anniversario (8 dicembre 1980-2015), la morte violenta di John Lennon si riempie di significati e forti collegamenti con l’attualità.

people for peace

Armi. E’ stato ucciso con cinque colpi sparati da una calibro 38, acquistata liberamente alle Havaii, che nessun metal detector fermò quando il suo assassino volò a New York per attuare l’omicidio. Tra le tante cause pacifiste che John aveva abbracciato, c’era anche quella contro il commercio delle armi. Una campagna che ora prosegue la vedova Yoko Ono che ha postato su Facebook e Twitter la foto degli occhiali insanguinati di John Lennon, per una legge più restrittiva sul possesso di armi da fuoco: “Più di 1.057.000 persone sono state uccise da armi da fuoco negli Stati Uniti da quando John fu ucciso”. Pochi giorni fa la strage di San Bernardino.

Terrorismo. Contro la violenza politica Lennon non ha risparmiato critiche e condanne senza appello. Il suo messaggio ai giovani era inequivocabile: “A cosa serve mettere le bombe a Wall Street? Se vuoi cambiare il sistema, cambia il sistema, non serve a niente ammazzare la gente. Se vuoi la pace non la otterrai mai con la violenza. Ditemi quale rivoluzione violenta ha funzionato. L’hanno fatto gli irlandesi, i russi, i francesi, i cinesi, e questo dove li ha portati? Da nessuna parte. E’ sempre lo stesso vecchio gioco. Chi guiderà il crollo? Chi prenderà il potere? I peggiori distruttori. Sono sempre loro ad arrivare primi. Quello che ho detto in molte mie canzoni è: cambiate la vostra testa. L’unico sistema per assicurare una pace durevole è cambiare la nostra mentalità: non c’è altro metodo”.

ISIS. Il califfato di Abu Bakr al-Baghdadi vuole espandere con il terrore della jihad globale una nuova realtà statuale: confini, conquiste, leggi, potere. Esattamente il contrario della visione di Lennon che il primo aprile del 1973 annunciava la nascita di Nutopia. In una conferenza stampa si dichiara ufficialmente ambasciatore di Nutopia, un “paese concettuale” senza confini, senza muri, senza passaporti. La bandiera di Nutopia è un fazzoletto bianco e l’inno internazionale è inciso nell’album Mind Games: una traccia muta con 5 secondi di silenzio. Per diventare cittadini di Nutopia basta aderire alla sua Costituzione, che è il testo della canzone Imagine (Immagina che non esistano frontiere, niente per cui uccidere o morire). Tutti i cittadini di Nutopia sono suoi ambasciatori nel mondo. Lennon chiese all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di riconoscere il paese di Nutopia. Non fu preso sul serio, ma se oggi all’Onu ci fosse un seggio per Nutopia, avremmo una possibilità in più contro Isis.

Guerra. Tutto ciò che era in suo potere di fare contro la guerra, l’ha tentato. In primis contro la guerra del Viet-nam (1960-1975), restituendo l’onorificenza MBE da Baronetto per protestare contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nell’industria bellica mondiale, organizzando il famosissimo concerto Live Peace in Toronto (13 settembre 1969); si coinvolge in manifestazioni, iniziative pubbliche, finanzia i movimenti pacifisti come il CND (Campaign for Nuclear Disarmament).

John Lennon (1940 - 1980) and Yoko Ono pose on the steps of the Apple building in London, holding one of the posters that they distributed to the world's major cities as part of a peace campaign protesting against the Vietnam War. 'War Is Over, If You Want It'.   (Photo by Frank Barratt/Getty Images)

Per il Natale del 1969 fa riempire le città americane e le principali capitali del mondo con giganteschi manifesti con la scritta “War is over” (“la guerra è finita – se tu lo vuoi”, firmati “con amore, John e Yoko, da NY”). Durante la campagna elettorale presidenziale del 1973, in ogni angolo d’America dove c’è un’iniziativa elettorale con Nixon, lì John organizza un concerto rock di protesta contro la guerra che attira migliaia di giovani invitati a disertare la manifestazione del partito repubblicano.

Pace. Il viaggio di nozze con Yoko (20 marzo 1969) diventa un’occasione per promuovere la pace nel mondo, inventando il “bed in”: una settimana in una camera da letto d’albergo, la numero 702 dell’Hilton di Amsterdam, lui e Yoko, a rilasciare interviste a giornali di tutto il mondo sul tema della pace. L’evento ha un successo enorme, e viene ripetuto nella suite 1742 del Fairmont Queen Elizabeth Hotel di Montréal, dove viene composta la canzone Give Peace a Chance, che è ora l’inno del movimento pacifista mondiale. Insieme a Yoko compra intere pagine dei giornali americani per pubblicare i loro pensieri di pace. E’ nell’ambito di quella campagna pacifista che John invia ad una cinquantina di leader mondiali e capi di Stato due ghiande ciascuno, dicendo loro di sotterrarle e guardare la crescita della quercia, così l’idea della pace gli sarebbe entrata in testa (un bel connubio di pace ed ecologia, che ci richiama alla conferenza COP21 di Parigi).

Curiosità: il maresciallo Tito, allora capo della Jugoslavia, fu entusiasta dell’iniziativa e piantò le due ghiande nel cortile della residenza presidenziale di Belgrado. Le due ghiande sono cresciute e diventate due alte querce che oggi hanno 45 anni e costituiscono una sorta di monumento vivente alla pace in Serbia.

Nonviolenza. John Lennon non è solo nostalgia. Era un artista completo, le sue opere ci parlano ancora oggi. Era un visionario, con uno sguardo proiettato nel futuro. Per questo i giovani di Parigi dopo la strage del Bataclan cantavano Imagine, che è un inno alla speranza.

La sua visione nonviolenta era molto chiara: “I fini non giustificano i mezzi. Dobbiamo imparare dai metodi utilizzati da Gandhi e da Martin Luther King. La gente ha già il potere; tutto quello che noi dobbiamo fare è prenderne coscienza. Alla fine accadrà, deve accadere. Potrebbe essere adesso o fra cento anni, ma accadrà. Credo che gli anni sessanta siano stati un grande decennio. Sono stati la gioventù che si è riunita e ha detto: crediamo in Dio, crediamo nella speranza e nella verità, ed eccoci tutti insieme in pace. I giovani hanno speranze perché sperano nel futuro e se sono depressi per il loro futuro allora siamo nei guai. Noi dobbiamo tenere viva la speranza tenendola viva fra i giovani. Io ho grandi speranze per il futuro”.

Natale. Infine, una risposta John Lennon la dà anche a coloro che brandiscono statuine del presepio e canti natalizi come un’arma contro il nemico, il diverso. E’ contenuta nel testo della sua canzone/manifesto Happy Christmas (War is over) – Buon Natale (la guerra è finita).

E così questo è il NaLennon_statue_of_libertytale (la guerra è finita)

per i deboli e per i forti (se lo vuoi)

per i ricchi e per i poveri (la guerra è finita)

il mondo è così sbagliato (se lo vuoi)

e così buon Natale (la guerra è finita)

per i neri e per i bianchi (se lo vuoi)

per i gialli e per i neri (la guerra è finita)

fermiamo tutte le guerre (adesso)

il dittatore

19 mercoledì Gen 2011

Posted by maovalpiana in Beatles

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Berlusconi

Com’è noto, l’elenco delle conquiste femminili del dittatore è sterminato. «Quando abitavo in via Rasella ero un chiavatore», si vanta lui stesso il 12 maggio 1938 con Claretta, la quale annota diligentemente le sue parole sul diario.

«Avevo quattordici donne, il pensiero di essere di una sola mi era inconcepibile. C’è stato un periodo che ne prendevo tre-quattro per sera, una dopo l’altra. Una volta alle otto la Rismondo, alle nove la Sarfatti, alle dieci la Magda, e poi all’una una brasilera terribile. Questo ti dà l’idea della mia sessualità».

(Dai Diari di Cleretta Petacci)

Benito-Silvio e Silvio-Benito

Happy Xmas (War Is Over)

24 venerdì Dic 2010

Posted by maovalpiana in Beatles

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Beatles, John Lennon

“Buon Natale (la guerra è finita)” è una canzone scritta da John Lennon nel 1971. Nell’esecuzione è accompagnato dai bambini dell’Harlem Community Choir.

E così è arrivato il Natale,
e tu cosa hai fatto?
Un altro anno se n’è andato
e uno nuovo è appena iniziato.

E così è Natale,
auguro a tutti di essere felici
alle persone vicine e a quelle care
ai vecchi ed ai giovani.

Buon Natale
e felice anno nuovo.
Speriamo sia un buon anno
senza timori né paure.

E così è Natale,
per i deboli ed i forti,
per i ricchi ed i poveri,
il mondo è così sbagliato.

E così è Natale,
per i neri ed i bianchi,
per i gialli ed i rossi,
smettiamola di combattere.

Buon Natale
e felice anno nuovo.
Speriamo sia un buon anno
senza timori né paure.

E così è Natale,
con tutto quello che è successo.
Un altro anno se n’è andato
e uno nuovo è appena iniziato.

E così è Natale,
auguro a tutti di essere felici
alle persone vicine e a quelle care
ai vecchi ed ai giovani.

Buon Natale
e felice anno nuovo.
Speriamo sia un buon anno
senza timori né paure.

La guerra è finita
Se tu lo vuoi
La guerra è finita
La guerra è finita, adesso. 

Dove sono finiti tutti gli eroi? Poesia di Joan Baez per John Lennon

09 giovedì Dic 2010

Posted by maovalpiana in Beatles

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John Lennon

LA BAND DI SGT. PEPPER

di Joan Baez

Non ho mai saputo quanto significavi per me
Perchè ho acceso una candela il giorno della tua  morte
di fronte ad una foto di te che cammini a Central Park  con la donna di ferro al tuo fianco
Quella candela ha bruciato per venti giorni
Quasi tutti i miei migliori amici sono venuti a condividere il dolore
e a parlare dei bei  tempi passati  prima ancora che nascessimo
Ora mi sembra di capire  che sia stata la band di Sgt Pepper
a cantare gli anni 60  Dove son finiti tutti gli eroi?
Lucy in the sky con i ragazzi di Liverpool,
Manda giù un acido, incontra la Regina,
Uscendo da entrambi gli occhi del ciclone
Tu cantavi la tua musica dolce e pulita.
Può darsi tu non voglia questa mia poesia,
Io di sicuro non voglio la tua fama,
ma tu sei sorto all’alba della mia prima storia  e devo renderti omaggio comunque
Ora mi sembra di capire  che sia stata la band di Sgt Pepper  a cantare gli anni 60
Dove sono finiti tutti gli eroi?  Dove sono andati?  Dove?
Dove sono finiti tutti gli eroi? Dove sono finiti tutti gli eroi?
E’ stata la notte di un giorno duro come un diamante
Dicono che c’erano tutti
Devo averti sentito dalle braccia di mia madre
Devo aver pensato che a qualcuno dispiaceva
vivo in un tempo di maniaci cosmici
Uno di loro ti ha sparato una pallottola nel fianco
New York City,1980,  il  giorno in cui sono morti gli anni ’60
Ora mi sembra di capire
che sia stata la band di Sgt Pepper
a cantare gli anni 60
Dove sono finiti tutti gli eroi?  Dove sono andati?  Dove?
Dove sono finiti tutti gli eroi?  Dove sono finiti tutti gli eroi?

L’ambasciatore di Nutopia

07 martedì Dic 2010

Posted by maovalpiana in Beatles, Ricorrenze

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John Lennon

La storia non si fa con i se. Lo sanno tutti. Ma io oggi un se ce lo
voglio mettere. Cosa sarebbe accaduto se quella maledetta sera davanti al
Dakota Building l’assassino non avesse sparato i suoi cinque colpi
mortali. Se l’eroe di Piazza Tien An Men avesse avuto una canzone
dedicata, se il muro  di Berlino fosse stato abbattuto con un concerto, se
le bare dei soldati americani di ritorno dall’Afghanistan fossero accolte
da una nuova colonna sonora. Possiamo anche immaginare un evento
straordinario con in Fab4 riuniti per la causa tibetana, o una performance
artistica a Bagdad.
Forse oggi la pace avrebbe una possibilità in più se lo spirito di Nutopia
non fosse stato soffocato.

***

John Lennon dopo l’unione con Yoko Ono e la separazione dai Beatles si
trasferisce a New York, città che ama moltissimo, nella quale si trova a
proprio agio “per il modo di vivere e di pensare”. Negli Stati Uniti John
ha molti amici, e viene subito introdotto negli ambienti intellettuali e
radicali americani. Partecipa anche alla vita politica del paese,
coinvolgendosi in manifestazioni, concerti, iniziative pubbliche. Il
governo non gradisce quella presenza, troppo visibile, troppo chiassosa,
troppo scomoda. La CIA inizia a raccogliere un dossier su Lennon, per
raccogliere le prove e  documentare un presunto antiamericanismo dell’ex
beatle. Lennon fa dichiarazioni contro la guerra del Viet Nam, contro
l’industria bellica, le spese militari, la politica imperialista,
partecipa attivamente al movimento per la pace, anche con sostanziosi
finanziamenti. Compone Power to the people che diventa patrimonio del
movimento. Per fare gli auguri di Natale fa riempire le città americane e
le principali capitali del mondo con giganteschi manifesti con la scritta
“War is over” (“la guerra è finita – se tu lo vuoi”, firmati “con amore,
John e Yoko, da NY”).

***

A tutti i capi di Stato invia una ghianda, dicendo loro di sotterrarla e
guardare la crescita della quercia, così  l’idea della pace gli sarebbe
entrata in testa e non avrebbero avuto il tempo per dichiarare una guerra.
Insieme a Yoko compra intere pagine dei giornali americani per pubblicare
i loro pensieri pacifisti.
Quando le autorità gli negano il visto per il permesso di soggiorno, fra
Mister Lennon e il governo USA, inizia una lunga battaglia legale. Nixon
stesso dà l’ordine di allontanarlo: è un “indesiderato”. Durante la
campagna elettorale, in ogni angolo d’America dove c’è un’iniziativa
elettorale con Nixon, lì John organizza un concerto rock di protesta
contro la guerra che attira  migliaia di giovani invitati a disertare la
manifestazione del partito repubblicano.

***

Lennon è l’unico baronetto del regno britannico a restituire il titolo
alla Regina per protestare contro il coinvolgimento dell’Inghilterra nel
commercio mondiale delle armi. Il viaggio di nozze con Yoko diventa
un’occasione per promuovere la pace nel mondo, inventando il “bed in”: una
settimana in un letto d’albergo, la numero 702 dell’Hilton di Amsterdam,
lui e Yoko, a rilasciare interviste a giornali di tutto il mondo sul tema
della pace e contro le guerre. L’evento ha successo, e viene ripetuto
nella suite 1742 del Fairmont Queen Elizabeth Hotel di Montréal, dove
viene composta la canzone Give Peace a Chance.

***

Un giorno John Lennon convoca una conferenza stampa e si dichiara
ufficialmente ambasciatore di Nutopia, un “paese concettuale” senza
confini, senza passaporti, senza religioni. La bandiera di Nutopia è un
fazzoletto bianco, e l’inno internazionale è inciso nell’album Mind Games:
una traccia muta con 5 secondi di silenzio. John prende molto sul serio
l’impegno per Nutopia. Per diventare cittadini di Nutopia bisogna aderire
alla sua Costituzione, che è il testo della canzone Imagine (Immagina che
non esistano frontiere, niente per cui uccidere o morire). Tutti i
cittadini di Nutopia sono suoi ambasciatori nel mondo. L’ambasciata di
Nutopia è al numero 1 di White Street a New York, e John chiede
all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di riconoscere il paese di
Nutopia. C’è anche la data di fondazione per Nutopia, il primo aprile del
1973.

***

È morto l’ 8 dicembre di trent’anni fa, ammazzato con cinque colpi di
pistola. Un fan squilibrato, si è detto. L’inchiesta venne chiusa troppo
in fretta, ma molti di noi pensano che dietro all’assassinio ci sia stato
un complotto dei servizi segreti per eliminare un leader troppo scomodo.
Al suo funerale c’era una folla incontenibile, avvolta nella sensazione
che il sogno era davvero finito. Lo sparo di un “folle” e un funerale
imponente: proprio com’era accaduto per il mahatma Gandhi e per Martin
Luther King.

***

Lennon è stato un buon amico della nonviolenza: “Per me vale ancora quello
che ho scritto in Revolution, quelle parole esprimono bene ciò che provo
tutt’ora nei confronti della politica. Non contate su di me se di mezzo
c’è la violenza. Non aspettatevi che salga sulle barricate se non con un
fiore. Se vuoi la pace non la otterrai mai con la violenza. L’unico
sistema per assicurare una pace durevole è cambiare la nostra mentalità:
non c’è altro metodo. I fini non giustificano i mezzi. La gente ha già il
potere; tutto quello che noi dobbiamo fare è prenderne coscienza. Alla
fine accadrà, deve accadere. Potrebbe essere adesso o fra cento anni, ma
accadrà”.

***

Quello che resta oggi è soprattutto nella sua immagine, nel suo volto con
lo sguardo ironico e malinconico, dal quale scaturiscono musica, parole ed
energia dispensate a tante generazioni.

John Lennon, ambasciatore di Nutopia
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