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Chi di querela ferisce, di querela perisce

23 giovedì Ott 2014

Posted by maovalpiana in Salviamo piazza Corrubbio, Uncategorized

≈ 3 commenti

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alberi, Hellas, Inceneritore Cà del Bue, inquinamento, razzismo, Tosi, Traforo Torricelle, Verona

Ho deciso: querelo la Giunta guidata dal Sindaco Tosi per “il danno di immagine arrecato alla città”.

Come cittadino veronese mi sento colpito dall’improvvida decisione degli Assessori di Palazzo Barbieri di denunciare per “danno di immagine arrecato alla città“ i tre collaboratori della Procura della Federcalcio per hanno deciso di chiudere la Curva Sud per i presunti cori razzisti indirizzati verso un giocatore ghanese del Milan.

Non voglio entrare nel merito dei fatti. Io al Bentegodi non c’ero e non so se quei cori razzisti ci sono stati o no. Se ci sono stati bene ha fatto la Federcalcio a prendere provvedimenti. Se non ci sono stati bene ha fatto la Società Hellas a fare ricorso. Poi deciderà il Giudice e la sentenza dovrà essere accettata. Così va la democrazia, anche nel mondo del calcio.

Ma cosa c’entra l’Amministrazione comunale in tutto questo? La Giunta Tosi avrebbe molte altre urgenze cui dedicarsi, per dare lustro all’immagine di Verona.

Posso fare molti esempi per i quali il “danno di immagine” è stato arrecato alla città proprio da parte della Giunta e del suo Sindaco: il dannoso parcheggio che ha sventrato Piazza Corrubbio; lo stato di abbandono in cui versa l’Arsenale; il taglio degli alberi per l’inutile allargamento degli incroci di via San Marco e via Galliano; le panchine con divisorio; le ordinanze divieto “anti-panini” che penalizzano i turisti; lo scempio di viale della Repubblica; la condanna definitiva per propaganda di idee razziste contro gli zingari; gli sprechi per l’inceneritore di Cà del Bue; gli sforamenti ai limiti di inquinamento; le cementificazioni del Piano degli Interventi; la mancanza di trasporto pubblico decente e il conseguente traffico caotico; la mancanza delle piste ciclabili; lo scellerato progetto del Traforo; la delibera che autorizzava a sparare ai lupi, ecc.

E’ una brutta abitudine quella che ha preso il Sindaco, di utilizzare atti amministrativi a supporto della propria personale politica (scorretta).

E’ accaduto con la delibera sull’abbatimento dei lupi. Una delibera evidentemente assurda ed illegittima, tant’è che poi lo stesso Sindaco ha dovuto ritirarla. Ma, come lui stesso ha ammesso, serviva per dare un segnale: a Tosi interessava far sapere agli agricoltori della Lessinia che era dalla loro parte, forse pensando alle prossime elezioni regionali. Ma questo non è interesse personale in atti pubblici? E non è la stessa logica della denuncia ai funzionari di Federcalcio, per far sapere che lui è con la Società Hellas e con i tifosi della curva? Nella delibera di Giunta che dà mandato agli avvocati del Comune di querelare, atto che finirà in nulla, non è ravvisabile lo sperpero di denaro pubblico? Questo modo di gestire la cosa pubblica proprio non mi piace.

Ma stia sereno il Sindaco, non mi adeguo ai suoi metodi. La mia è solo una “querela politica”, non voglio ingolfare inutilmente la giustizia civile, già troppo lenta.. Spero però che in questa penosa vicenda ci siano tanti sportivi e qualche Assessore che vogliano dissociarsi dalla furia querelante tosiana.

Mao Valpiana

cittadino veronese

Verona, 23 ottobre 2014

PIAZZA CORRUBBIO: osservazioni per la Soprintendenza di Verona

30 venerdì Mar 2012

Posted by maovalpiana in Salviamo piazza Corrubbio

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parcheggio, Salviamo piazza Corrubbio, San Zeno, Verona

Il Comitato “Salviamo Piazza Corrubbio”, il Comitato “Verona inalberata” e singoli cittadini e cittadine di Verona hanno inviato alla Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona alcune osservazioni riguardanti il progetto di “riqualificazione” della Piazza presentato dall’Assessore Corsi in Sala Ater il 22 febbraio, già bocciato dalla Circoscrizione centro storico, e che ora dovrebbe andare all’attenzione della Giunta per l’approvazione.
Il progetto dovrà poi passare al vaglio della Soprintendenza.

Il Comitato reputa questo progetto di Corsi totalmente inadeguato al contesto in cui si inserisce la piazza, e quindi da bocciare integralmente, e da rifare tenendo conto che Piazza San Zeno, piazza Pozza e Piazza Corrubbio rappresentano un “unicum” che deve avere continuità storica, architettonica, urbanistica, estetica, il cui centro è la Basilica.

Pavimentazione.

Pensiamo che sia necessario utilizzare materiale locale, come pietra, (evitando naturalmente le petraie del tipo di Piazza Isolo o simili), acciottolato, porfido…, in armonia con la pavimentazione delle altre due piazze; non certo il materiale sintetico proposto che nulla ha a che vedere con luogo e storia. Altro elemento caratteristico della zona sono i “piloti” (cioè i paracarri in pietra esistenti ancora in piazza San Zeno, tanto da dare il nome allo storico bar “ai piloti”).

Verde e alberatura

Siamo contrari ad una ad una piazza “giardinetto” con aiuole e “fazzoletti di erba”.
Pensiamo invece che sia possibile riempire di terra lo spazio di almeno un metro sopra la soletta di cemento. Ciò consentirebbe la messa a dimora di alberi che possano davvero ombreggiare e che quindi permettano l’uso della piazza.
Sulla scelta del tipo di alberi, sarebbe bene rifarsi, se possibile, ai precedenti che sono stati tagliati ed a quelli delle piazze vicine, per creare un tutto armonico.

Fontana

Ci pare un elemento completamente estraneo, con getti colonnari e illuminazione a luce bianca e gialla. Si potrebbe piuttosto pensare ad una semplice fontanella dove potersi dissetare nella calura estiva.

Reperti archeologici

Come “riparazione” del danno subito, si potrebbe pensare a richiamare, con l’esposizione di qualche reperto, la necropoli esistente e smantellata.
Suggeriamo, infine, di installare nella piazza una centralina permanente di monitoraggio dell’inquinamento dell’aria, per tenere monitorati gli scarichi del parcheggio.

Il Comitato “Salviamo Piazza Corrubbio”
Il Comitato “Verona inalberata”

Verona, 29 marzo 2012

Una via d’uscita dal muro contro muro

04 domenica Mar 2012

Posted by maovalpiana in Salviamo piazza Corrubbio

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Salviamo piazza Corrubbio

Da una parte l’Assessore Corsi che organizza un incontro “privato” in una
stanza del Palazzo, dall’altra un Consigliere del PD che organizza una
“pubblica” baruffa al bar: in mezzo la povera Piazza Corrubbio che viene
sistematicamente sottratta ad una seria progettazione del suo futuro. Ma è
mai possibile che a Verona non si riesca a prendere una decisione
condivisa da tutti i soggetti coinvolti, per il bene comune di una piazza
nel cuore pulsante del quartiere di San Zeno, il più storico della città?
Purtroppo sì, pare proprio che sia così.
Eppure esistono vari esempi che dimostrano come l’urbanistica partecipata,
il confronto creativo, il dibattito pubblico, siano strumenti operativi
concreti ed efficaci, già messi in pratica con risultati eccellenti in
città come Livorno, Bologna, Mestre, Reggio Emilia.
In Francia e in Danimarca, come in Olanda e in Germania, le opere
pubbliche sono sottoposte ad una legislazione che permette di risolvere i
normali conflitti di interessi e giungere a soluzioni che tengono conto
del contributo di tutti.
Sul destino di piazza Corrubbio è in atto un conflitto. Non è accettabile
che la soluzione sia affidata alla Ditta costruttrice del parcheggio, nè
ad un singolo architetto, nè all’assessore, nè ai commercianti, nè ad
un’assemblea indefinita di cittadini, nè ad una sola associazione. I
soggetti titolati e da coninvolgere sono molteplici, compresi i bambini di
oggi che usufruiranno della piazza negli anni a venire.
Esistono tecniche consolidate, adottate anche ad alti livelli
internazionali, che sanno fare sintesi di interessi così diversi, e che
danno risultati concreti e apprezzati da tutti.
Una di queste metodologie si chiama “Open Space Technology” (OST), ed è
normalmente utilizzata in tantissimi casi europei di conflitti urbani,
come quello di piazza Corrubbio.
L’Ost è una modalità di indagine e decisionale adatta a situazioni in cui
un gruppo differenziato di persone deve affrontare dei problemi complessi
e conflittuali in modi innovativi e creativi.
Perchè non provare a realizzare un evento di questo tipo per Piazza
Corrubbio? Bastano due giorni di tempo, e una disponibilità a mettersi in
gioco da parte di tutti i soggetti interessati.
Da parte nostra c’è la massima disponibilità, per superare polemiche e
contrapposizioni, con l’obiettivo di trovare una soluzione “bella” e condivisa per la piazza.

Salviamo piazza Corrubbio (dagli architetti)

23 giovedì Feb 2012

Posted by maovalpiana in Salviamo piazza Corrubbio

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parcheggio, Salviamo piazza Corrubbio, San Zeno, Verona

Al Sindaco di Verona

Alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e paesaggistici di Verona

Ho assistito alla presentazione del progetto di “riqualificazione” di piazza Corrubbio da parte dell’Assessore Corsi, dell’architetto Gabaldo e del costruttore Rettondini.

Bisogna intervenire subito per evitare un nuovo scempio nel cuore della nostra città. Piazza Corrubbio oggi non esiste più. E’ stata distrutta per lasciare posto ad un parcheggio sotterraneo. Ora, sopra la soletta del parcheggio, si deve “ricostruire” la piazza. E’ del tutto evidente che bisogna tenere conto del contesto prezioso e delicatissimo nel quale si inserisce la “nuova” piazza: la Basilica di San Zeno e la chiesa di San Procolo. Piazza Corrubbio, infatti, fa parte di un tutt’uno, un “unicum”, con Piazza San Zeno e Piazza Pozza (tant’è che il verde preesistente nelle tre piazze era inserito nella schedatura e catalogazione dei giardini storici della Regione Veneto).

Per disegnare la nuova piazza (testuali parole dell’Assessore) “ci si è ispirati a piazza Cittadella”. Ed infatti nelle diapositive abbiamo visto la fontana zampillante, le aiuole “a montagnola”, la carreggiata delimitata da paletti in acciaio e passi carrabili a scomparsa. Il tutto su una pavimentazione “in materiale sintetico” di colorazione tra il rosa, l’ocra, il giallo. Fontane e aiuole possono piacere o non piacere, ma non è questo il punto. Guardando la facciata della nostra stupenda Basilica, la visuale sulle tre piazze è unitaria, e quindi i caratteri architettonici e paesaggistici del contesto devono essere rispettati. Non si può non tenere conto che da piazza Corrubbio si vede il porticato di San Procolo e il campanile di San Zeno!

Cosa c’entra la fontana? E le aiuole a montagnetta? E la pavimentazione sintetica? Gli elementi che offrirebbero continuità e coerenza sono l’uso dei materiali storici (il ciotolato tra piazza San Zeno e San Procolo, la pietra, il tufo, il marmo), i paracarri in pietra (in veronese “i piloti”), gli alberi inseriti in aiuole basse con panchine. Niente di tutto questo abbiamo visto nella nuova piazza Corrubbio pensata da Corsi, Gabaldo, Rettondini: anonima, fredda, disegnata a tavolino, potrebbe essere realizzata a Legnago come a Galbiate, a Milano2 come nella piana di Goia Tauro.

Vi prego, quindi, fino a che siamo ancora in tempo, di fermare questo orrendo progetto, totalmente avulso dalla storia, dalla tradizione, dal carattere dei sanzenati. Secoli di storia non possono essere cancellati dall’ultimo sfizio di un architetto cui piace divertirsi con i giochi di luci bianche e gialle sulle fontane a raso.

Per restituire piazza Corrubbio ai suoi abitanti, ai veronesi, ai turisti, al mondo intero, non servono concorsi internazionali o scomodare grandi architetti, basta un minimo di buon senso, di conoscenza e di amore per il rione di San Zeno e per la bellezza della nostra città.

Mao Valpiana

Verona, 23 febbraio 2012

Piazza Corrubbio, un anno dopo…

29 mercoledì Dic 2010

Posted by maovalpiana in Salviamo piazza Corrubbio

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parcheggio, Salviamo piazza Corrubbio, San Zeno, Tosi, Verona

Il Comitato Salviamo Piazza Corrubbio, in occasione della fine dell’anno, fa il bilancio di quanto accaduto nel 2010, e presenta i propositi per il 2011.

I lavori per la costruzione del parcheggio interrato “San Zeno”, affidato alla Ditta Rettondini, sono iniziati ufficialmente il 25 ottobre 2010. Come da contratto l’opera dovrà essere ultimata entro il 25 ottobre 2012 e sarà affidato in gestione alla Ditta per 34 anni. Piazza Corrubbio non esisterà più, trasformata definitivamente nel tetto di un garage sotterraneo. Cosa ci sarà sopra quel tetto non è ancora dato di sapere. L’Assessore Corsi ha diffuso fotomontaggi bucolici con aiuole piante, ma non è ancora stabilito se la piazza sarà pedonale o attraversata di una strada carrabile, quale sarà la mobilità della zona circostante, dove passeranno le automobili o gli autobus che da corso Milano saranno dirette verso Castelvecchio o Ponte Risorgimento. Tutto è ancora incerto e nebuloso.

Nel frattempo i lavori di scavo non sono ancora iniziati, essendo tuttora in corso gli spostamenti dei sottoservizi. Il ritardo sul cronoprogramma ufficiale è clamoroso e supera i due anni: sbancamento e fondazioni avrebbero dovuto essere realizzate entro giugno 2010, le strutture e il solaio entro gennaio 2011.

Da quando è stato aperto il cantiere, 8 settembre 2009, i ritardi si sono accumulati grazie a tre fattori decisivi:

  1. l’opposizione al progetto dei sanzenati, dei commercianti, della maggioranza dei veronesi e le azioni del Comitato Salviamo Piazza Corrubbio;
  2. Il ritrovamento di moltissimi reperti archeologici (tombe e absidi) che attendono ancora una valutazione e una classificazione da parte della Soprintendenza. Noi riteniamo, con il conforto del parere di archeologi, che ci troviamo di fronte alla principale necropoli veronese, origine del cristianesimo in città. Riteniamo incomprensibile l’atteggiamento della Soprintendenza ed il silenzio della Curia. Chiediamo un giudizio “super partes” da parte di organi superiori (una commissione ministeriale);
  3. Le contraddizioni dell’Amministrazione comunale che a parole dice di essere contraria al parcheggio, ma nei fatti ne ha favorito la realizzazione, e la conseguente incertezza ed imbarazzo della Ditta che sta investendo molti capitali in un’opera di cui ancora non ha la certezza di poter concludere.

Sul parcheggio di Piazza Corrubbio regna la più totale confusione. Le forze politiche di maggioranza sono spaccate (il Pdl ha proposto di spostare il progetto sotto i valli dei Bastioni, mentre la Lega agita lo spauracchio delle penali da pagare alla Ditta); la Circoscrizione e il Comune non hanno mai avviato un tavolo comune di lavoro sul futuro delle piazza; i cittadini non sono stati informati adeguatamente, ed i commercianti sono stati lasciati soli (molti esercenti hanno chiuso o svenduto la licenza); una parte del Pd ha riconosciuto gli errori fatti e ha sostenuto l’impegno contro il parcheggio e per la riqualificazione della Piazza.

Tutto questo è il frutto di una cattiva amministrazione della cosa pubblica.

Il parcheggio non è necessario. Nessuno studio sui flussi di traffico e sulle reali necessità di parcheggi nella zona è stato commissionato dal Comune e reso pubblico. La Giunta Tosi continua a nascondersi dietro alla scusa “noi l’abbiamo ereditato, la colpa è di Zanotto”. Noi del Comitato abbiamo ampiamente dimostrato che si poteva trattare una diversa soluzione con la Ditta, ed abbiamo ripetutamente invitato l’Assessore ad un pubblico confronto, che è sempre stato rifiutato.

L’impegno del Comitato contro il parcheggio non si è mai sopito:

– le azioni nonviolente di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione sono note in tutta la città (alberi vestiti, poesie sugli alberi, i volti dipinti alle finestre, le feste in musica, le assemblee informative, la Marcia dei mille, la serrata, la mozione in Consiglio Comunale, ecc.) e proseguiranno nei prossimi mesi;

– il nostro esposto alla Magistratura (violazioni e irregolarità urbanistiche e amministrative) depositato nel novembre 2009 non è stato archiviato;

– abbiamo affidato uno studio scientifico sull’aumento dell’inquinamento e dei tumori nell’ipotesi del parcheggio in funzione per un certo numero di anni;

– abbiamo proposto al Comune e alla Fondazione Cariverona una soluzione economica per restituire la piazza alla città (la Fondazione ha risposto, il Comune no).

La determinazione per fermare il parcheggio non è una battaglia contro i mulini a vento. Fermare quel parcheggio e salvare Piazza Corrubbio significherebbe:

  • l’avvio di una nuova politica urbanistica partecipata in città; le scelte le devono fare i cittadini e la politica non deve cedere ai privati pezzi di territorio che sono di tutti;
  • non accettare la dittatura delle automobili, che devono essere lasciate fuori dal centro storico per favorire invece i mezzi di trasporto pubblico;
  • non svendere la storia di un quartiere come San Zeno per un malinteso progresso;
  • riaffermare che gli errori della pubblica amministrazione non devono essere fatti pagare ai cittadini;
  • restituire ai giovani la speranza che con l’impegno e la partecipazione le cose possono cambiare e la città si può migliorare.

Comitato Salviamo Piazza Corrubbio

Verona, 29 dicembre 2010



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