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Archivi tag: Libia

Difendiamo la Perugia-Assisi dal tritacarne elettorale

14 giovedì Feb 2013

Posted by maovalpiana in Nonviolenza, Ricorrenze

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2 ottobre, Aldo Capitini, guerra Afghanistan, Libia, Movimento Nonviolento, no F-35, nonviolenza, Perugia-Assisi, Servizio Civile Nazionale

Tra le troppe e fastidiose email che giungono in campagna elettorale, ho ricevuto anche una lettera aperta indirizzata “al popolo della PerugiAssisi”.
Sono rimasto basito nel leggere il racconto di un fallimento dei movimenti, e la possibilità di un riscatto con l’entrata in Parlamento di un singolo.
Il mittente si definisce, con spavalderia, “l’organizzatore della Marcia per la pace Perugia-Assisi” e dice: “ci siamo scontrati con un muro di indifferenza e ostilità….abbiamo fatto un grande lavoro ma sul piano politico non è cambiato nulla…. è amaro riconoscerlo ma è così”… e questo generale “fallimento” coinvolgerebbe anche “la Marcia Perugia Assisi, la Tavola della Pace, il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani”.  Ce lo rivela adesso proprio chi per tanti anni ha ricoperto il ruolo di coordinatore della Tavola, anche se non ha “mai voluto parlarne pubblicamente” ed ora, invece, vuole “mettere un piede dentro il Parlamento per continuare a fare quel che ho sempre fatto”.
Cosa ha fatto finora ce lo dice lui stesso in apertura della lettera: “per molti anni abbiamo marciato insieme da Perugia ad Assisi chiedendo ai responsabili della politica di ascoltare i nostri appelli per la pace, la giustizia e i diritti umani”. Questi appelli, però, sono rimasti inascoltati.
E se ne accorge adesso?

Noi abbiamo conosciuto un’altra storia.

Il Movimento Nonviolento ha promosso le prime marce della pace, per dare seguito al programma politico nonviolento di Aldo Capitini.  Poi l’iniziativa è stata assunta dalla Tavola della pace, con le istituzioni dell’Umbria.
Per tanti anni non abbiamo potuto riconoscerci nell’impostazione delle marce della Tavola, che avevano contenuti così generici che potevano piacere a tutti, anche a chi votava i bilanci militari o addirittura dava il via libera a missioni militari all’estero o, peggio, ai bombardamenti. Al punto che il 24 settembre del 2000 abbiamo dovuto organizzare, insieme a tanti amici della nonviolenza, una “Marcia nonviolenta” Perugia-Assisi, per poter dire chiaramente: “Mai più eserciti e guerre”.
Noi abbiamo sempre detto e scritto che gli appelli non li facevamo ai potenti, ma a noi stessi. Non ci siamo mai illusi che il disarmo venisse concesso dai governanti,  ma l’abbiamo perseguito con l’impegno dal basso diretto e personale: per questo abbiamo sostenuto l’obiezione di coscienza, l’obiezione alle spese militari, il disarmo unilaterale. Lo abbiamo ripetuto anche dal palco della Rocca di Assisi il 24 settembre del 2011:“la vera Marcia inizia quando ognuno di noi tornerà nella propria casa con l’impegno di realizzare il programma politico nonviolento”. Il disarmo avverrà davvero quando i cittadini non pagheranno più per le armi, quando gli operai non le costruiranno più, quando il popolo praticherà l’obiezione di coscienza, quando avremo disarmato la nostra cultura bellicista e le nostre teste.

L’ultima Perugia-Assisi è stata co-promossa da Tavola della Pace e Movimento Nonviolento. Abbiamo voluto così per portare la nostra “aggiunta” al 50° anniversario della Marcia di Capitini. Ci sembrava importante che la Marcia ritrovasse il suo spirito originario. Ma perché questo  potesse avvenire abbiamo dovuto fare un ulteriore appello di convocazione specifico, oltre quello congiunto con la Tavola, per far entrare a pieno titolo il rifiuto della guerra in Afghanistan e Libia, il no agli F-35, il taglio delle spese militari. A quel punto il tema del “disarmo” è finalmente emerso con forza  grazie alle migliaia di marciatori che l’hanno fatto proprio.

Per questo abbiamo dato un giudizio molto positivo dell’esito della Marcia del 2011 dalla quale ha avuto il via il “calendario della nonviolenza”, con le mobilitazioni per il 2 giugno (Festa della Repubblica che ripudia la guerra), il 2 ottobre (giornata della nonviolenza di Gandhi), l’Alleanza per il Servizio Civile (esito del convegno per i 40 anni dell’obiezione di coscienza) il Forum nazionale “Proposte di pace” e il Manifesto Identità e Criteri degli Interventi Civili di Pace Italiani (sottoscritto con la Rete Disarmo e il Tavolo ICP). E dalla quale ha trovato nuovo slancio anche la campagna contro gli F-35 e le spese militari, oggi diventato – per la prima volta – tema centrale in campagna elettorale.

Nessun fallimento, dunque, nessuna delusione, nessun ripensamento.

Candidarsi alle elezioni politiche è più che legittimo, ma ciò non può in alcun modo sostituire il decisivo lavoro dei movimenti. La realtà politica cambia se c’è un cambiamento sociale e culturale, non viceversa. Il lavoro parlamentare può essere solo di supporto e sostegno a ciò che i  movimenti veri attuano sui territori. Questo è quello che abbiamo imparato dall’omnicrazia (il potere di tutti) di Aldo Capitini.

Per questo non possiamo accettare che lo straordinario patrimonio collettivo e corale della Marcia Perugia-Assisi, venga confinato in un parte politica (non ci piace che gli strumenti della Marcia, come gli indirizzari, vengano utilizzati a vantaggio di uno solo). La Marcia è di  tutti.
Esponenti del movimento per la pace sono presenti in diverse liste, e questo è certamente un bene, ma a nessuno può essere permesso di dilapidare un patrimonio comune per un pugno di voti.

Noi vogliamo lavorare fin da adesso (ma lo stiamo preparando da tempo) per creare un progetto  comune della politica nonviolenta, autonomo ed indipendente dai partiti, che non sia la foglia di fico per coprire la solita politica. La nonviolenza deve sapersi esprimere direttamente tanto nei movimenti quanto nelle istituzioni, con lo stesso stile e la stessa apertura.

Per quel che ci riguarda, intanto, continueremo a  percorrere il cammino nonviolento da Perugia ad Assisi, indicato da Aldo Capitini, sapendo che continua ad essere la strada giusta verso “il varco attuale della storia”.

Guerra in Libia: i silenzi, le parole, i fatti dei pacifisti

06 martedì Set 2011

Posted by maovalpiana in Nonviolenza

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Aldo Capitini, Libia, Movimento Nonviolento, Perugia-Assisi

Una risposta a Marinella Correggia

Cara Marinella Correggia,

non sono d’accordo. Sulla guerra in Libia dici che “il silenzio dei pacifisti ha ucciso”, lasciando intendere che se avessero parlato le cose sarebbero andate diversamente. Ma purtroppo non è così.

Sai bene che milioni e milioni di persone che nel febbraio del 2003 sono scese in piazza contro la guerra in Iraq “senza se e senza ma”, non hanno ritardato di un giorno l’inizio dei bombardamenti.

Illudersi di fermare una guerra quando i motori degli aerei sono già accesi, è una sciocchezza immane, imperdonabile per un movimento che dovrebbe aver raggiunto una certa maturità.

La Marcia Perugia-Assisi, che tu bocci come “ipocrita”, ha cinquant’anni di storia alle spalle, ed ha attraversato la guerra d’Algeria, del guerra del Viet-nam, la guerra fredda, la guerra nel Golfo, la guerra nei Balcani, la guerra in Cecenia, la guerra in Iraq e la guerra in Afghanistan.

Aldo Capitini, ideatore della prima marcia, era un “oppositore integrale alla guerra” (e spero che tu non voglia mettere in dubbio anche questo), ma non si è mai posto l’obiettivo velleitario di fermare una guerra in corso (nemmeno quelle scellerate volute dal fascismo), ben sapendo che le radici delle guerre sono forti e profonde e possono essere debellate solo con un ampio movimento di resistenza e non collaborazione nonviolenta. Alla costruzione di un Movimento Nonviolento, che è il frutto principale della prima marcia Perugia-Assisi, Aldo Capitini ha dedicato gli ultimi anno intensi della sua vita, proprio per avere a disposizione uno strumento di “opposizione integrale alla guerra”.

Il punto decisivo, cara Marinella, per me è proprio questo: se vogliamo contrastare efficacemente la guerra, noi dobbiamo distruggere gli strumenti che le guerre rendono possibili, cioè le armi e gli eserciti. E su questo i pacifisti integrali, cioè i nonviolenti, non hanno mai taciuto, e quindi non sono accusabili di silenzi complici, nemmeno per la guerra in Libia.

L’errore madornale in cui spesso cade il movimento per la pace, è quello di chiedere ad altri (all’Onu, all’Europa, ai governi – cioè ai responsabili primi) di fermare la guerra, di ritirare le truppe. E’ una dichiarazione di impotenza. Il compito del movimento pacifista, invece, dovrebbe essere quello di mettere in atto campagne di reale dissociazione dalla guerra (obiezione alle spese militari, obiezione di coscienza, boicottaggi, ecc.) e nel contempo avviare le alternative ai conflitti armati (corpi civili di pace).

Se vogliamo davvero evitare la prossima guerra (Iran o Siria?) dobbiamo da oggi combattere il militarismo in casa nostra, tagliare le spese militari, non pagare per le missioni belliche all’estero, fare obiezione di coscienza ad ogni manifestazione militare, contestare l’esercito. Il lavoro della nonviolenza è soprattutto preventivo, anche se non fa chiasso.

Stiamo attenti a non confondere il movimento con l’agitarsi a vuoto, e il silenzio con il lavoro umile.

Cara Marinella, il Movimento Nonviolento è co-promotore della marcia Perugia-Assisi “per la pace e la fratellanza dei popoli” per farne un’occasione importante di crescita di tutto il movimento pacifista verso la nonviolenza. Spero di trovarti al mio fianco mentre cammini con il tuo cartello. Il mio dirà: “Contro la guerra di domani, disarmiamoci oggi”.

Mao Valpiana

Presidente del Movimento Nonviolento

Libia, il silenzio dei pacifisti ha ucciso

La logica (perversa) di Speroni (Lega)

13 mercoledì Apr 2011

Posted by maovalpiana in Uncategorized

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Libia

Dice Speroni: “Usiamo le armi in Libia e in Afghanistan, le possiamo usare anche per difendere i nostri confini contro gli immigrati”. Il ragionamento non fa una piega. Ecco perchè diciamo che gli interventi in Libia e in Afghanistan sono illegali e anticostituzionali. Altrimenti bisogna dare ragione a Speroni….

http://tv.repubblica.it/dossier/emergenza-lampedusa-2010/speroni-lega-frasi-choc-spariamo-su-immigrati/66206?video

DIGIUNO per Libia e Giappone, per opporsi alla guerra e al nucleare

25 venerdì Mar 2011

Posted by maovalpiana in Nonviolenza

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Giappone, guerra, Libia, Movimento Nonviolento, nonviolenza, nucleare

Il Movimento Nonviolento attua e propone un’azione nonviolenta per opporsi alla guerra e al nucleare.
Un digiuno del cibo e della parola.

UN’AZIONE NONVIOLENTA PER OPPORSI  ALLA GUERRA E AL NUCLEARE

Libia e Giappone, militare e nucleare, sono due facce della stessa moneta.

Si fa la guerra, contro l’umanità e contro la natura,  per il potere energetico, per  lo sviluppo infinito dei consumi. Quello che sta accadendo, in Giappone come in Libia, è un segnale di allarme che dobbiamo cogliere. Tutti dicono che le cose vanno sempre peggio, che così non si può andare avanti. Ci vuole un cambiamento.

Pace tra le persone e con la natura, di questo ha bisogno il mondo.

Noi del Movimento Nonviolento vogliamo iniziare con un’assunzione di responsabilità. Mettiamo in campo un’iniziativa  simbolica, ma concreta.

Un digiuno del cibo e della parola, un’azione semplice ma incisiva – se non altro su noi stessi – per riflettere sulla necessità di rifiutare la violenza per scegliere la strada della nonviolenza.

Rinunciare a mangiare è anche un modo per condividere le tante sofferenza e la fame che porta la guerra. Rimanere in silenzio è anche un modo per evidenziare quanta violenza c’è nella parole di menzogna (la prima vittima della guerra è la verità): “operazione umanitaria” per nascondere che è una guerra; “nucleare sicuro e pulito” per nascondere i rischi e i costi dell’energia atomica.

Iniziamo con un digiuno collettivo di 48 ore, sapendo che la nonviolenza è contagiosa e altre azioni nonviolente seguiranno nei giorni successivi. Vogliamo con questo dare l’avvio ad un modo nuovo di “stare in piazza” e di concepire la politica.

Sappiamo bene che la guerra non si ferma con i digiuni. Vogliamo però richiamare l’attenzione sulla necessità di prevenire la prossima, contrastando eserciti e armi che la renderanno possibile, e lavorando per costruire gli strumenti utili per veri interventi umanitari di pace.

Domenica e lunedì 27 e 28 marzo, in molte città d’Italia (Verona, Trento, Venezia, Ferrara, Livorno, Genova, Brescia, Torino, ecc.) gli amici e le amiche della nonviolenza staranno senza cibo e senza parole per:

– opporsi alla guerra (e alla sua preparazione)
– opporsi al nucleare (votare SI’ al referendum)
– sostenere i Corpi Civili di Pace (veri strumenti di intervento umanitario)
– sostenere le energie rinnovabili (sole, vento, acqua sono doni gratuiti della natura)
– proporre una seria riflessione sulla nonviolenza, che è la forza della verità.

Movimento Nonviolento
via Spagna, 8 – 37123 Verona
Tel. 045 8009803

Chi desidera partecipare e proseguire questa azione nonviolenta, singolarmente o in gruppo, nei modi e nei tempi che vorrà, lo può comunicare a:

azionenonviolenta@sis.it

i nominativi e il calendario saranno diffusi tramite il nostro sito www.nonviolenti.org e nella pagina facebook del Movimento Nonviolento.

A chi pensa invece che questa proposta sia un’ingenuità, o che non serva a niente, proponiamo di provare, per un giorno solo, e capirà quanto costa fatica e quanto fa bene la nonviolenza.

Gandhi durante un digiuno nel 1920, con la piccola Indira

Intervista a Mao Valpiana su intervento in Libia

23 mercoledì Mar 2011

Posted by maovalpiana in Nonviolenza

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Tag

Libia, Movimento Nonviolento, nonviolenza

Intervista rilasciata a Radio Radicale

http://www.radioradicale.it/scheda/323811/intervista-a-mao-valpiana-su-intervento-in-libia

durata 27′ 50″

http://maovalpiana.it/doc/mao_libia.mp3
Licenza Creative Commons
Il materiale contenuto in questa scheda è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution 2.5 Italy
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