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Verdi della Colomba, si va avanti…

09 martedì Giu 2009

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Verdi della Colomba

Sono stati 3462 gli elettori e le elettrici che hanno votato per i VERDI della Colomba nella provincia di Verona. Li ringraziamo tutti, anche se non abbiamo conquistato il seggio. Abbiamo però contribuito all’elezione di Diego Zardini e ne siamo contenti. La sua sarà un’opposizione competente e costruttiva, alla quale collaboreremo, condotta con l’entusiasmo che ha caratterizzato la sua campagna elettorale.

Il nostro progetto è la costruzione di un’area politica, con una chiara identità ecologista, all’interno di un più ampio centro-sinistra: per questo continueremo a lavorare. Non ci arrendiamo all’idea di trasformare la nostra provincia in una grande “sagra del riso”, consci come siamo dei gravissimi problemi ambientali che si abbatteranno sul nostro territorio, a partire dal devastante “motor-city” fino ad un possibile sito nucleare.

Non neghiamo il risultato deludente della nostra lista, che risente del più generale clima politico favorevole alle forze di governo. Tuttavia siamo convinti che la coalizione messa in campo per le provinciali (PD, IdV, Verdi Colomba) rappresenti un’ipotesi politica che va coltivata e che da oggi deve aprirsi come cantiere di opposizione a tutti quei cittadini che non si riconoscono nell’accoppiata Lega-PdL.

Facciamo gli auguri a chi ha vinto queste elezioni, e rispettiamo il largo consenso che hanno ottenuto. Quei tanti cittadini, invece, che non sono andati a votare, magari per delusione o per sfiducia, non avranno il diritto di lamentarsi o protestare quando fra qualche mese si accorgeranno di aver lasciato la provincia in mano ad un gruppo di potere che massacrà ulteriormente il nostro territorio, già troppo inquinato, ferito, sfruttato.

Due parole anche sulle elezioni europee.
Se in tutti gli altri paesi i Verdi e gli ecologisti hanno ottenuto consensi che vanno dal 15% della Francia, al 5% della Grecia, e in Italia nemmeno un seggio, lo si deve anche al fatto che siamo l’unico paese nel quale i verdi si sono appiattiti ed oscurati all’interno di formazioni della sinistra radicale, rinunciando ad una presenza autonoma, visibile, indipendente, trasversale. Solo in Italia i verdi hanno perso la loro identità, che in tutta Europa invece è stata premiata. La responsabilità dei gruppi dirigenti della Federazione dei Verdi (Pecoraro prima, Francescato ora), è enorme.
Come Verdi della Colomba continueremo, insieme a molti altri ambientalisti ed ecologisti, nell’impegno per costruire, anche in Italia, un movimento verde a livello europeo.

per i Verdi della Colomba
mao valpiana

Verona, 9 giugno 2009

INQUINAMENTO POLITICO A VERONA

29 venerdì Mag 2009

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Verdi della Colomba, Verona

I VERDI DELLA COLOMBA DENUNCIANO L’INQUINAMENTO POLITICO

A Verona c’è un nuovo inquinamento.
E’ quello del clima politico.

Il clima politico della nostra città, e provincia, è in evidente stato di sofferenza. I limiti della sopportazione sono ampiamente superati.
Stiamo assistendo a “variazioni climatiche” dagli effetti sconosciuti.

Quando in una città si può venire picchiati e portati in questura semplicemente per aver suonato una chitarra, vuol dire che le regole sociali del buon senso sono saltate.
E’ allarmante, inoltre, che le forze dell’ordine siano esecutrici della linea politica del Sindaco.

In questa città si usa il pugno di ferro con i “butei” della piazza, e si usa il guanto di velluto con i poteri forti della finanza e del cemento (traforo e Verona sud).

Questo è un clima turbativo anche della ormai prossima competizione elettorale provinciale. Non ci sono condizioni di parità fra le liste concorrenti: chi non si lascia convincere dalla propaganda viene spaventato con la repressione.

Anche per questo i Verdi della Colomba, insieme al PD e Italia dei Valori, sostengono il candidato presidente Diego Zardini, che rappresenta un’occasione credibile e possibile per voltare pagina.

I Verdi della Colomba sono la lista ecologista che combatte contro l’inquinamento politico nella provincia di Verona.

Mao Valpiana

Segretario Verdi della Colomba

Militare-nucleare, stessa lotta. A Verona come a Vicenza

21 sabato Giu 2008

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Verdi della Colomba, Verona

VERDI DELLA COLOMBA:
– Militare-Nucleare, un convegno a Verona
– Soddisfazione per il No alla base Dal Molin di Vicenza
– Rischio di un insediamento nucleare nel veronese?

I Verdi della Colomba di Verona esprimono grande soddisfazione per la Sentenza emessa dal TAR del Veneto che impone la sospensione dei lavori di costruzione della nuova base militare Dal Molin di Vicenza.

Tutte le argomentazione che come ecologisti e nonviolenti avevamo sostenuto in questi anni, trovano conferma nel giudizio espresso dal Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto, in particolare circa “l’impatto del consistente insediamento (e della connessa antropizzazione) sulla situazione ambientale, del traffico, dell’incremento dell’inquinamento e in ordine al rischio di danneggiamento ed alterazione delle falde acquifere”. Dunque quella base non s’ha da fare, ed ora spetterà alla popolazione di Vicenza pronunciarsi con un referendum che il Sindaco ha già garantito. Non dimentichiamo che esponenti politici della maggioranza di Palazzo Barbieri, vista l’ostilità dei vicentini alla base Dal Molin, avevano chiesto che l’insediamento militare americano trovasse ospitalità nella nostra città a Boscomantico. Bella figuraccia!

Incassata questa importante vittoria, c’è ora da impegnarsi subito per scongiurare un’altra catastrofe che il governo nazionale potrebbe riversare sulla nostra regione: un nuovo insediamento nucleare. Infatti, la volontà del Ministro Scajola (in controtendenza con il resto d’Europa) di aprire il nucleare italiano, fa tornare d’attualità il tema della localizzazione delle centrali nucleari. Le Valli grandi veronesi, nel legnaghese, erano uno dei siti individuati nel piano energetico nucleare degli anni ’80, in quanto unico territorio nel nord-est d’Italia a possedere le presunte caratteristiche necessarie all’insediamento (grande disponibilità di acqua e scarsità di popolazione) e quindi ancor oggi quel territorio potrebbe essere individuato come atto ad ospitare un reattore nucleare.

Nell’aprile del 1977 organizzammo a Verona il primo convegno nazionale antinucleare. Tutte le ragioni di allora sono valide ancor oggi. Il nucleare, per sua stessa natura, è una tecnologia accentrata, imposta dall’alto, fuori dal controllo democratico, figlia di un’epoca industriale ormai superata. Oggi c’è bisogno di una rete diffusa di energie rinnovabili, con fonti differenziate, tecnologie efficienti, flessibili. Ma soprattutto è necessario avviare una seria politica di risparmio energetico, con consumi minori e più razionali.

Chiamiamo a raccolta tutti coloro che sostengono le energie pulite e rinnovabili, e che perciò si oppongono al nucleare, a dare vita da subito ad un movimento ecologista nonviolento per la salvaguardia del nostro territorio minacciato da una politica scellerata. Annunciamo fin d’ora che subito dopo l’estate si terrà nella nostra città un convegno scientifico-politico sul tema “militare e nucleare, due facce della stessa medaglia”.

Mao Valpiana
Alberto Tomiolo

 

La “cosa rossa”, senza i verdi della Colomba

09 domenica Dic 2007

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Verdi della Colomba

Parte male la cosa-rossa veronese.
Anzi, malissimo.

Inizia con il piede sbagliato il cammino de “la sinistra e l’arcobaleno”
in salsa veronese.
Dovrebbe essere un nuovo soggetto politico, che si definisce “unitario e
plurale”, ma invece è la somma per difetto di quattro partiti:
Rifondazione, Comunisti italiani, Sinistra democratica e una parte dei
Verdi. Infatti il porta(solo-la-sua)voce provinciale del Sole che ride,
Claudio Magagna, ha posto il veto alla partecipazione dei Verdi della
Colomba e di altri soggetti di movimento.
La logica è sempre la stessa: prima i partiti costruiscono la casa, con
regole a loro esclusivo vantaggio e poi si aprono le porte; chi vorrà
entrare dovrà bussare e chiedere permesso. Ci saranno così, nella
nuova-vecchia “casa rosso-verde” i padri fondatori con diritto di veto che
stanno al piano nobile, e in cantina i piccoli soggetti subalterni che
dovrebbero entrare dalla porta di servizio, a regole già stabilite. Un
déjà vu.

I Verdi veronesi, quelli del Sole che ride e quelli della Colomba, si
erano presentati alle elezioni amministrative con una lista unica
denominata “Verdi uniti per Verona”. Nel documento costitutivo era scritto
che “la lista non sarà solo un mero cartello elettorale ma anche un
progetto politico”. Ebbene, dopo il deludente risultato elettorale che non
ha portato nessun rappresentante verde a palazzo Barbieri, il
porta(solo-la-sua)voce Claudio Magagna ha boicottato ogni percorso
unitario dei Verdi, forse per il timore di perdere il ruolo al quale si è
affezionato. Così il soggetto “verdi uniti” è stato affossato il giorno
dopo le elezioni, tant’è che il rappresentante del Sole che ride non ha
mai partecipato a nessuna riunione unitaria, nemmeno per valutare il
risultato elettorale, né per comunicare che considera finita l’esperienza
comune.

Per completare l’opera distruttiva di quel che resta dell’esperienza verde
veronese, ora si vorrebbe far nascere la nuova “cosa rossa” (molto rossa e
poco verde, dove la componente ecologista rischia di essere subalterna e
ininfluente) lasciando fuori dalla porta i Verdi della Colomba. Poco male
per noi, che continuiamo a fare politica verde senza complesso di
inferiorità e soprattutto con le mani e lo spirito liberi, ma quel che
mette tristezza è che gli altri soggetti politici (Rifondazione,
Comunisti, Sinistra democratica) abbiano accettato il diktat ad
escludendum.
Niente di nuovo sotto il sole (che rideva).
Cari compagni, così non andate da nessuna parte.

Verdi della Colomba

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